Nozioni generali sulle piante palustri

Un po' di botanica...

Le piante palustri, chiamate anche elofide (dal greco hélos, palude e fita) sono una via di mezzo tra le piante acquatiche e quelle terrestri. Nella parte inferiore, possiedono un apparato adatto a vivere in terreni acquitrinosi o paludosi, ma che hanno la maggior parte del fusto e delle foglie  emerse.

Le piante palustri vivono lungo le sponde degli ambienti umidi (chiamata anche cintura litoranea); e presentano un apparato vegetativo e riproduttivo totalmente emerso, ma con radici e con la parte inferiore della struttura vegetativa sommersi.
Tra queste piante, ci sono sia specie che vivono con la base del fusto sempre sommersa (come Sagittaria sagittifolia), e altre più “terrestri” che possono vivere anche all'asciutto, purché le radici siano sempre in un suolo pregno d’acqua (ad esempio il Butomus umbellatus).

Queste piante, con l'evoluzione, hanno spesso sviluppato tecniche di sopravvivenza sorprendenti. Alcune possono svilupparsi in modo completamente diverso, sia morfologicamente che fisiologicamente, se sono sommerse dall'acqua o su un terreno umido: in natura questo succede durante i mesi più caldi, quando i bacini tendono a prosciugarsi. 
Altre specie invece possono crescere sia come idrofite che come rizofite (piante terrestri).

Caratteristiche generali e habitat

Gli habitat tipici di queste piante sono le rive dei corsi d'acqua e dei laghi, le zone paludose e di risorgiva e le torbiere.
Ogni habitat ha le proprie caratteristiche, sia come tipologia di terreno che come qualità dell'acqua e esposizione.
Questi habitat sono così vasti e differenti tra loro che non possiamo fare un sunto generale, trovate tutte le informazioni nella scheda tecnica e nella descrizione che abbiamo creato per ogni pianta. 

Se durante i mesi estivi l’habitat diventa asciutto, alcune specie mettono in atto diversi meccanismi di sopravvivenza, come il fatto di presentare forme acquatiche e forme terrestri morfologicamente e a volte anche fisiologicamente diverse(le terrestri sono ridotte o sterili).
Talune specie (come Hippuris vulgaris), si possono comportare sia da idrofite (rizofite) sia da elofite, altre si possono addirittura comportare sia da idrofite (rizofite) sia da piante terrestri (come Polygonum amphibium).